Iglesias e la rinascita mineraria tra Pisa e Genova
Introduzione
Il Medioevo fu per il Sulcis Iglesiente un periodo di riscoperta e valorizzazione delle sue risorse minerarie. Dopo secoli di declino seguiti alla caduta dell’Impero Romano, l’arrivo dei Giudicati e il dominio pisano e genovese riportarono in auge l’attività estrattiva. È in questo contesto che nasce Villa di Chiesa, l’odierna Iglesias, città mineraria per eccellenza della Sardegna medievale.
I Giudicati e l’interesse per le miniere
A partire dall’XI secolo, la Sardegna visse un periodo di rinnovamento politico e sociale con la nascita dei Giudicati, entità autonome spesso alleate con le potenti repubbliche marinare di Pisa e Genova. Entrambe nutrivano grande interesse per le risorse del sottosuolo isolano:
- L’argento era uno dei metalli più richiesti,
- Le miniere del Sulcis rappresentavano una fonte strategica di ricchezza.
La nascita di Villa di Chiesa
Nel XIII secolo, con l’arrivo del conte Ugolino della Gherardesca, fu fondata Villa di Chiesa:
- Costruita in un’area ricca di giacimenti minerari,
- Circondata da mura difensive in stile pisano,
- Progettata come città mineraria a tutti gli effetti, con impianti, funzioni pubbliche e abitazioni.
In pochi anni Villa di Chiesa diventò uno dei centri più importanti dell’intera isola, fulcro economico e sociale del Sulcis Iglesiente, tanto da guadagnarsi il nome attuale di Iglesias (città delle chiese).
L’organizzazione del lavoro minerario
L’attività estrattiva nel Medioevo era regolata in maniera estremamente precisa. La miniera era chiamata Fossa, e i lavoratori seguivano un’organizzazione gerarchica:
- Maestro di Fossa: responsabile della direzione tecnica degli scavi.
- Scrivano di Fossa: teneva i conti e registrava tutte le operazioni.
- Camerlenghi: autorità di controllo finanziario e amministrativo.
Le operazioni avvenivano in:
- Montagne: le aree di coltivazione mineraria.
- Vene: i filoni di minerale.
- Canali: le gallerie.
- Bottini: i pozzi di accesso.
Gli strumenti da lavoro erano i Guscierno, mentre il trasporto del materiale spettava ai Bogaioli, che lo portavano all’esterno per il lavaggio nei torrenti e, successivamente, per la fusione in fonderia.
L’economia della miniera: le Trente
Una peculiarità del sistema economico medievale delle miniere era la suddivisione dei proventi:
- Il minerale lavorato veniva venduto ai Guelchi (i compratori),
- L’utile veniva distribuito tra i soci della Fossa in quote azionarie chiamate Trente.
Le Trente rappresentavano le azioni della miniera, detenute da nobili, mercanti, membri del clero e investitori locali. Un sistema proto-capitalistico che rendeva Villa di Chiesa un esempio avanzato di economia mineraria medievale.
Conclusione
Il Medioevo rappresentò per il Sulcis Iglesiente un’epoca di rinascita mineraria e organizzazione. Villa di Chiesa, oggi Iglesias, fu il cuore pulsante di un sistema sofisticato, con ruoli ben definiti, tecnologie avanzate per l’epoca e una rete economica che legava estrazione, trasformazione e commercio.
Una testimonianza ancora viva nelle architetture, nei documenti e nei sentieri minerari storici che oggi affascinano appassionati e visitatori.