Introduzione
La miniera di Su Zurfuru, nel territorio di Fluminimaggiore, è uno dei gioielli nascosti del patrimonio minerario sardo. Immersa in una vegetazione rigogliosa e situata lungo un’importante via di comunicazione storica, questa miniera ha avuto un ruolo centrale nell’estrazione di piombo, zinco e fluoro, ed è oggi oggetto di un importante progetto di recupero, grazie al Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna. Il suo nome deriva dalla forte presenza di materiali sulfurei (zolfo = zurfuru in sardo), che ne hanno definito l’identità mineraria fin dall’Ottocento.
Scheda tecnica
- Comune: Fluminimaggiore
- Regione storica: Fluminese
- Altimetria media: 120 m s.l.m.
- Estrazioni principali: Piombo, zinco, fluoro
- Proprietà: Pubblica
- Accesso: Lungo la SS 126 tra Iglesias e Fluminimaggiore. Superati gli incroci per Su Mannau e Pubusinu, la miniera si trova sulla destra, a pochi metri dalla strada, facilmente riconoscibile. Al momento l’accesso è interdetto per lavori di recupero.
Itinerario e accesso
Lungo il tragitto della Strada Statale 126, che collega Iglesias a Fluminimaggiore, si incontra la miniera di Su Zurfuru, ben visibile dalla carreggiata. L’ingresso si trova dopo aver superato l’incrocio per Su Mannau e Pubusinu, da dove partono anche le deviazioni per le miniere di Gutturu Pala e Terras Nieddas. Per giungere a Su Zurfuru si attraversa un piccolo ponte che conduce agli edifici della miniera. Attualmente l’area non è accessibile al pubblico a causa dei lavori di restauro, ma l’interesse per il sito continua a crescere.
Descrizione del villaggio minerario
Il villaggio minerario di Su Zurfuru è un affascinante esempio di insediamento industriale immerso nella natura. Tra le strutture ancora visibili troviamo:
- I ruderi della laveria, che conservano ancora un possente compressore, una forgia, una cabina elettrica
- Gli uffici tecnici e le abitazioni degli ex impiegati, seminascosti tra gli alberi di una foresta antica
- Le strutture in muratura, realizzate con pietra locale, ben integrate con il paesaggio circostante
La miniera è oggi un esempio emblematico di archeologia industriale e integrazione paesaggistica, capace di affascinare appassionati e studiosi.
Storia della miniera
La storia di Su Zurfuru inizia intorno al 1850, quando alcuni esploratori rilevarono la presenza di filoni di piombo in una zona allora nota come Giovanni Longu. Successivamente, la località venne ribattezzata Su Zurfuru per l’alta concentrazione di minerali sulfurei.
Nel 1889, la miniera ottenne una concessione per una laveria gravimetrica efficiente. In quel periodo era gestita dalla compagnia The Victoria Mimino, ma in breve tempo passò sotto il controllo della Pertusola Ltd., che avviò un’importante modernizzazione degli impianti e del sottosuolo. L’attività conobbe un periodo di intensa espansione.
Un momento drammatico si verificò il 23 novembre 1923, quando una frana di materiale argilloso provocò la morte di due operai all’interno della miniera. A ciò si aggiunse il crescente inquinamento ambientale, che interessò ruscelli e terreni circostanti.
L’attività estrattiva proseguì fino al 1965, anno che segnò l’inizio del declino della Pertusola. La miniera fu allora ceduta alla Piombo Zincifera Sarda. Alcuni impianti furono dismessi, altri passarono alla miniera di Gutturu Pala, con la quale Su Zurfuru condivideva le infrastrutture e l’area di lavorazione.
Situazione attuale e prospettive
Attualmente, la miniera di Su Zurfuru è in fase di recupero, grazie ai finanziamenti del Parco Geominerario della Sardegna. Anche se l’accesso è temporaneamente interdetto, il sito è destinato a diventare un punto di riferimento per il turismo minerario, grazie alla sua posizione strategica e al fascino del paesaggio circostante.
Il recupero degli edifici storici, unito alla valorizzazione del contesto ambientale e alla creazione di percorsi tematici e didattici, potrà trasformare Su Zurfuru in un parco minerario integrato, capace di raccontare la storia di un territorio in cui natura, lavoro e memoria si fondono in un racconto autentico.