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Miniera Sedda Moddizzis Gonnesa Iglesias

Tra le colline di Gonnesa e Iglesias, un villaggio minerario intriso di storia e memoria

Introduzione

La miniera di Seddas Moddizzis, situata tra i territori di Gonnesa e Iglesias, è uno dei siti minerari storici più affascinanti del Sulcis Iglesiente. Circondata dalla rigogliosa macchia mediterranea e arricchita da un villaggio minerario ben conservato, questa miniera racconta una lunga storia di estrazione, innovazione e umanità, oggi testimoniata da edifici, infrastrutture e paesaggi intrisi di memoria.


Scheda tecnica

  • Comune: Gonnesa / Iglesias
  • Altimetria: 140 – 240 m s.l.m.
  • Minerali estratti: piombo, zinco, bario
  • Proprietà: pubblica
  • Stato attuale: dismessa, visitabile in parte come sito storico

Come arrivare

Per raggiungere il villaggio minerario si parte da Gonnesa. Dopo aver attraversato il centro abitato, si imbocca una strada sterrata che conduce agli impianti principali. Proseguendo lungo il percorso, si raggiunge il villaggio Asproni, dove svetta l’imponente castello del pozzo San Giorgio, noto come Sa Macchina Beccia.


Il villaggio minerario

Il villaggio di Seddas Moddizzis è ancora oggi uno degli esempi meglio conservati di insediamento minerario:

  • La direzione e la villa della famiglia Asproni, con ampio cortile e cantina usata come spaccio aziendale;
  • Un serbatoio d’acqua, una fontana storica e una chiesa in pietra dedicata a Santa Barbara, patrona dei minatori;
  • Il vecchio binario e i carrelli di trasporto, ancora visibili, che testimoniano l’intensa attività del passato.

Un giacimento dalle radici antiche

Già in epoca pisana, l’area era nota per la presenza di filoni argentiferi. Ma fu Giorgio Asproni, a fine Ottocento, a valorizzare davvero il giacimento di Seddas Moddizzis:

  • Scoprì un ricco deposito di calamine e ne avviò l’estrazione sistematica;
  • Fece costruire una moderna laveria e alcuni forni di calcinazione;
  • Realizzò un villaggio modello sulla piana di San Giorgio.

Il sito raggiunse in poco tempo lo stesso livello delle grandi miniere della zona, contribuendo allo sviluppo economico del territorio.


Espansione e crisi

Il periodo d’oro durò fino agli anni ’20 del Novecento. Le prime difficoltà arrivarono con la mancanza di capitali per modernizzare gli impianti, ma l’attività proseguì per altri 15 anni.
Dopo la morte di Asproni nel 1936, la miniera passò alla Società Monteponi, che:

  • Avviò una grande opera di ristrutturazione;
  • Costruì una nuova laveria e introdusse impianti moderni di ventilazione;
  • Aprì nuovi cantieri, chiudendo quelli obsoleti.

Tuttavia, negli ultimi decenni del secolo scorso, anche Seddas Moddizzis fu colpita dalla crisi generale del settore minerario. La produzione calò, i lavoratori furono ridotti e infine il villaggio venne abbandonato.


Oggi: un sito da riscoprire

Oggi Seddas Moddizzis è:

  • Un luogo di memoria e archeologia industriale;
  • Un esempio di villaggio minerario ben strutturato e visitabile;
  • Un’area di grande interesse per turismo culturale e ambientale, grazie anche alla macchia mediterranea che lo circonda.

Il castello di Sa Macchina Beccia, elemento distintivo del paesaggio, completa un quadro ricco di fascino e storia.

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