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Il Grande Sviluppo delle Miniere nel Sulcis Iglesiente

Innovazione, ingegneria e progresso nell’Ottocento minerario

Introduzione

Nella seconda metà dell’Ottocento, il Sulcis Iglesiente visse una fase di straordinario sviluppo industriale e tecnologico. Le miniere, da semplici scavi artigianali, si trasformarono in poli industriali all’avanguardia, grazie all’arrivo di capitali stranieri, all’introduzione dell’energia elettrica e alla costruzione di infrastrutture moderne come ferrovie, laverie e pozzi.


Monteponi: la miniera simbolo dell’Ottocento

Fondata intorno al 1850, la Società Monteponi divenne in pochi anni la leader assoluta nel settore estrattivo del piombo e dell’argento in Sardegna. L’ingegnere Keller realizzò il piano topografico, mentre Pellegrini, a partire dal 1861, avviò lavori fondamentali come:

  • Il Pozzo Vittorio Emanuele e il Pozzo Sella;
  • Il grande scavo Is Cungiaus, ispirato alla Divina Commedia;
  • La Casa Bellavista e l’ospedale minerario;
  • La ferrovia per Portovesme (1865).

L’espansione: nuove miniere e nuovi centri

L’Ottocento fu l’epoca di nascita di molte miniere e villaggi minerari. Tra i più importanti:

  • San Giovanni, noto per lo zinco e il piombo;
  • Malfidano, con un’enorme cava a cielo aperto per l’estrazione dello zinco;
  • Buggerru, divenuto un centro urbano per oltre 6.000 abitanti.

Le miniere erano collegate da binari a vapore, utilizzati per il trasporto dei minerali fino alla costa, dove avveniva l’imbarco.


Il boom del carbone

Il primo giacimento di carbone fu scoperto a Gonnesa nel 1851 da Ubaldo Millo, ma fu Anselmo Roux a valorizzarlo e a esportarlo verso la Marina Militare. A fine secolo, molte miniere passarono alla Società Monteponi, e il carbone venne impiegato per alimentare centrali termoelettriche come quella di Portovesme (1927).


Innovazioni tecnologiche e problemi idrogeologici

L’arrivo dell’energia elettrica e l’introduzione di esplosivi industriali rivoluzionarono i metodi di scavo. Tuttavia, le miniere di Monteponi soffrivano di un elevato livello idrostatico, che rese necessaria la progettazione di pozzi e gallerie:

  • Il Pozzo Sella, costruito accanto al Vittorio Emanuele;
  • La Galleria Umberto I, progettata da Erminio Ferraris, che collegava Monteponi a Fontanamare;
  • Il Pozzo Boccarini, dedicato all’omonimo ministro.

Le laverie e la specializzazione dei siti

Sotto la guida di Ferraris, Monteponi si dotò di:

  • Una Laveria Calamine, per lo zinco;
  • Una Laveria Magnetica, per le calamine ferruginose;
  • Una Fonderia su due piani specializzata nella fusione del piombo.

Monteponi divenne così la più avanzata società mineraria della Sardegna, mentre Malfidano si specializzava nello zinco, con trasporti su rotaia e numerose laverie costiere.


Formazione e sviluppo delle maestranze

Si formarono maestranze specializzate e nacquero scuole tecniche per minatori, come l’Istituto Asproni di Iglesias, che preparava tecnici e operai per il lavoro in miniera.

Anche i battellieri di Carloforte ebbero un ruolo fondamentale, trasportando tonnellate di minerali con 200 barche in condizioni spesso proibitive.


Un sistema industriale integrato

Entro la fine del XIX secolo, il Sulcis Iglesiente era diventato un vero e proprio distretto minerario integrato, con:

  • Miniere specializzate;
  • Reti ferroviarie e portuali;
  • Centri urbani come Buggerru e Iglesias legati all’attività mineraria;
  • Collegamenti diretti tra produzione, lavorazione e spedizione.

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